Comunicato stampa convegno Mart dd 15/12/2018

Comunicato stampa convegno Mart dd 15/12/2018
Comunicato stampa convegno Mart dd 15/12/2018

OBESITA’ E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: I MODELLI DI TRATTAMENTO

Convegno nazionale promosso dal Centro SIO- Società Italiana Obesità- per la cura dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare della Casa di Cura Solatrix

Rovereto, Mart, 15 dicembre 2018 ore 9.00

Il continuo aumento della prevalenza di sovrappeso e di obesità nelle popolazioni occidentali, ha raggiunto le proporzioni di una inarrestabile epidemia. La prevalenza mondiale dell’obesità è quasi triplicata tra il 1975 e il 2016.

Il Convegno organizzato da SIO e Solatrix riunisce policy makers e clinici esperti per un dialogo fattivo sul tema dei modelli di trattamento di disturbi del comportamento alimentare ed obesità altamente impattanti sul piano sanitario e sociale.
Nell’ambito del Convegno – dopo l’intervento videoregistrato del Dottor Francesco Branca, Direttore del Dipartimento della Nutrizione per la Salute e lo sviluppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle priorità dell’OMS nelle politiche di contrasto all’obesità – verrà presentato lo stato dell’arte su argomenti di grande interesse per coloro che si trovano ad operare sul campo ma anche per gli operatori sanitari sul territorio.
La prima sessione avrà come tema il trattamento residenziale dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione controllata-BED) e dell’obesità. Qui verranno presentati modelli avanzati di trattamento in corso nel nostro Paese.
Seguirà la lectio magistrale sulla terapia farmacologica dell’obesità, svolta dal Past President della Società Italiana dell’Obesità, di rilevante importanza stante la recente approvazione da parte della Agenzia Italiana del Farmaco di due nuovi farmaci quali la liraglutide e la combinazione bupropione-naltrexone che hanno dimostrato sicurezza e buona efficacia.
La terza sessione tratterà dello stato dell’arte e delle prospettive della chirurgia bariatrica in Italia e della riabilitazione ad essa connessa.
La quarta sessione confronterà policy makers e esperti clinici sui modelli organizzativi per il disease management dell’obesità anche associata a disabilità.
Infine, tratterà del ruolo della vitamina D che riveste un ruolo sia nella patogenesi dell’obesità ma anche nel suo trattamento. L’ultima relazione, ma non per questo meno importante, impatto dello stigma sociale nell’obesità, incluso lo stigma da parte degli stessi operatori sanitari che è purtroppo ancora molto frequente. In tale occasione verranno presentate dal Dr. Di Pauli le raccomandazioni della Società Europea dell’obesità ai media per la rappresentazione corretta del fenomeno.

Ecco alcuni dati globali recenti dell’OMS:

• Nel 2016, oltre 1,9 miliardi di adulti di età pari o superiore ai 18 anni erano sovrappeso. Di questi oltre 650 milioni di adulti erano obesi. Circa 41 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni erano in sovrappeso o obesi. Oltre 340 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni erano in sovrappeso o obesi nel 2016.
• Nel 2016, il 39% degli adulti di età pari o superiore a 18 anni (39% degli uomini e 40% delle donne) era sovrappeso.
• Complessivamente, nel 2016 circa il 13% della popolazione adulta nel mondo (l’11% degli uomini e il 15% delle donne) era obeso.

Per quanto riguarda l’Italia, secondo il rapporto di Osservasalute 2017 (dati ISTAT), emerge che nel 2016, più di un terzo della popolazione adulta (35,5%) era in condizione di sovrappeso, mentre una persona su dieci era in condizione di obesità (10,4%); complessivamente il 45,9% dei soggetti di età ≥18 anni aveva un eccesso ponderale. L’indagine PASSI del 2008 stimava in Italia una prevalenza di grave obesità (BMI ≥ 40 kg/m2) dello 0,7% nelle donne e nello 0,4% degli uomini, percentuale che saliva all’1% nella fascia di età 50-69 anni.

Come negli anni precedenti, le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le Regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) e in sovrappeso (Basilicata 40,6%, Campania 39,3% e Sicilia 38,2%) rispetto a quelle settentrionali (obesità: PA di Trento 8,3%, PA di Bolzano 8,1%; sovrappeso: PA di Trento 31,6% , PA di Bolzano 30,7%).

E’ stato osservato inoltre che la percentuale di popolazione in eccesso ponderale cresce con l’aumentare dell’età ed in particolare il sovrappeso passa dal 14,8% nella fascia di età 18-24 anni al 45,6% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità passa dal 2,7% al 16% per le stesse fasce di età. Inoltre, la condizione di eccesso ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44,5% vs 27,2%; obesità: 11,1% vs 9,8%).

L’incremento del BMI ( body mass index) è considerato un fattore di rischio maggiore collegato a diverse patologie ( definite dalla OMS “related noncommunicable diseases”) come malattie cardiovascolari (infarto miocardico, stroke),patologie metaboliche (diabete, dislipidemia, sindrome metabolica),patologie respiratorie (OSAS e sindrome restrittiva) ma anche patologie osteomuscolari e non in ultimo un incrementato rischio di sviluppare patologie tumorali (ovaio, mammella, fegato, prostata, colon, rene). Il rischio di sviluppare queste patologhe aumenta appunto con l’incrementare del BMI. L’obesità e le cosiddette “related noncommunicable diseases” sono divenuti centro di un’attenzione globale dato il forte impatto sociale e i relativi costi per la sanità.
Progressivamente si sono sviluppati vari tipi di interventi di prevenzione e trattamento dell’obesità con interventi di prevenzione/educazione alla popolazione, terapie metaboliche/nutrizionali e la terapia chirurgica bariatrica.

I costi economici e sociali dell’obesità sono rilevanti e crescenti e comprendono:
– costi diretti legati alle spese sanitarie per il trattamento dell’obesità e delle comorbilità;
– costi indiretti legati alla mancata o ridotta capacità produttiva per
i. giornate di lavoro perse;
ii. pensioni di invalidità;
iii. ridotta aspettativa di vita.
– costi non quantificabili legati alle ricadute sulla qualità della vita.

A riprova della aumentata fragilità economico-sociale ad essa associata, la prevalenza di obesità grave nelle persone con difficoltà economiche e con basso livello di istruzione è 6 volte superiore rispetto a persone con diploma superiore/laurea e senza difficoltà economiche (Passi, 2008).